Il progetto dell'aerospazio ESA riporta in vita il motore ipersonico della ditta fallita

Il progetto dell'aerospazio ESA riporta in vita il motore ipersonico della ditta fallita

      Il sistema di propulsione di una società fallita per aerei ipersonici viene rivitalizzato da Invictus, un nuovo progetto supportato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l'obiettivo di costruire e far volare un spaceplane a idrogeno entro il 2031.

      Il motore proposto per l'aereo si basa sulla cosiddetta tecnologia del pre-raffreddatore, sviluppata nel corso di decenni dall'azienda aerospaziale britannica Reaction Engines, che è fallita a novembre.

      Molti degli ingegneri di punta di Reaction Engines hanno trovato una nuova casa nella società britannica di aerospazio e difesa Frazer-Nash Consultancy, che ora guida il consorzio Invictus. Altri membri del gruppo includono il produttore statunitense di aeromobili Spirit AeroSystems e l'Università di Cranfield nel Regno Unito.

      Invictus mira a sviluppare un veicolo ipersonico riutilizzabile in grado di volare a Mach 5 (6174 km/h) — cinque volte la velocità del suono. A differenza della maggior parte dei razzi, questo spaceplane decollerebbe orizzontalmente da una pista.

      L'aereo sfiorerebbe il bordo dello spazio, poi tornerebbe e atterrebbe come un aereo commerciale. Alimentato a idrogeno, promette emissioni più basse e una durata maggiore rispetto ai motori tradizionali a carburante jet.

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      La prima fase del programma, finanziata con 7 milioni di euro dal Programma di Supporto Generale dell'ESA, prevede di consegnare un progetto concettuale entro la metà del 2026. Il progetto si concentrerà sul sistema di propulsione a idrogeno e respirante dell’aereo.

      Il pre-raffreddatore è uno scambiatore di calore che raffredda l'aria in ingresso prima che raggiunga il motore. A velocità ipersoniche, l'aria che entra nel motore può raggiungere migliaia di gradi, troppo calda per le turbine tradizionali. Il pre-raffreddatore raffredda rapidamente quest'aria usando idrogeno freddo che scorre attraverso minuscoli tubi.

      Il sistema è progettato per contrastare l'estremo calore causato da shock e attrito a velocità ipersoniche, permettendo ai motori di funzionare in sicurezza. I test a terra di Reaction Engines dello scorso anno hanno mostrato risultati promettenti quando integrati con motori a reazione.

      Per ora, Invictus è ancora un concetto, ma gli spaceplane, almeno in teoria, potrebbero rappresentare un modo più economico per accedere ai limiti dello spazio rispetto ai razzi. Vantano il fatto di decollare da una pista convenzionale e di poter essere riutilizzati infinite volte — proprio come un aereo, ma con più potenza.

      Sarah Wilkes, direttore generale di Frazer-Nash, ritiene che il consorzio abbia ottime possibilità di far funzionare il progetto.

      “Con un forte supporto dall’industria e una profonda competenza ingegneristica e aerospaziale — tra cui colleghi di Frazer-Nash con un decennio di esperienza nella propulsione — abbiamo tutti gli ingredienti giusti per trasformare questa ambiziosa visione in realtà,” ha dichiarato Wilkes.

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